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Tentata estorsione a Marzamemi, ristoratore condannato a 3 anni

Il processo trae origine da un fatto accaduto nel marzo 2016 quando fu accertato il danneggiamento di una parte di tetto di un ristorante di Marzamemi

Il Tribunale di Siracusa, nella sua nuova composizione collegiale presieduto dalla dottoressa Carla Frau, con Salvatore Cavallaro e Liborio Mazziotta, ha riconosciuto la penale responsabilità di Nicola Bisonte, imprenditore pachinese classe ‘88, condannandolo alla pena di anni 3 di reclusione.

Il processo trae origine da un fatto accaduto nel marzo 2016 quando fu accertato il danneggiamento di una parte di tetto di un ristorante di Marzamemi. Bisonte fu condotto a giudizio insieme con uno dei suoi dipendenti con l’accusa di tentata estorsione ai danni del proprietario del ristorante, per contrasti che si vennero a creare a seguito del rilascio di alcune concessioni demaniali. I due vennero tratti in giudizio anche per il reato di detenzione e porto di materiale esplodente, ipotesi ritenuta insussistente all’esito del giudizio in quanto il Tribunale ha derubricato l’accusa, dichiarando prescritto il reato.

Per il dipendente di Bisonte, difeso dall’avvocato Irene Scala di Rosolini, è stata invece pronunciata sentenza di assoluzione per la tentata estorsione perché il Tribunale ha ritenuto non raggiunta la prova della sua colpevolezza.

I difensori di Nicola Bisonte, gli avvocati Giuseppe Gennaro di Rosolini e Giuseppe Gurrieri di Pachino, nel ritenersi insoddisfatti della pronuncia, attendono di conoscere le motivazioni che saranno pubblicate dal tribunale tra sessanta giorni.

In ragione della complessità della vicenda, tenuto conto della modifica dell’imputazione relativamente alla detenzione di materiale esplodente e anche in ragione dell’assoluzione dell’altro imputato, i legali si astengono da ogni commento alla sentenza, limitandosi a sostenere che possono essere molteplici le ragioni che hanno portato il Tribunale a ritenere responsabile l’imprenditore e restano in attesa di conoscere le ragioni per cui le numerose articolazioni difensive, supportate anche da rilievi scientifici depositati nel corso dell’istruttoria dibattimentale, non hanno trovato il favore del Collegio.


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