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Turismo. Siracusa si prepara alla sfida della destagionalizzazione: l’intervista a Patrizia Candela

La sfida della destagionalizzazione è ora aperta, e bisognerà vedere se Siracusa sarà pronta a rinnovarsi e a rafforzare la sua posizione nel panorama turistico internazionale

In un territorio che quest’estate ha visto un afflusso di turisti senza precedenti, la domanda sorge spontanea: come consolidare questa crescita e renderla sostenibile a lungo termine? La risposta potrebbe risiedere nella destagionalizzazione del turismo, un obiettivo ambizioso che Siracusa si prepara ad affrontare. Questo è quanto riferito da Patrizia Candela, presidente della sezione Turismo di Confindustria Siracusa, ai microfoni di SiracusaNews.

La città, negli ultimi anni, ha goduto di una risonanza internazionale grazie a eventi di grande prestigio, come la sfilata di moda di Dolce&Gabbana e la mostra di Fendi che hanno rilanciato l’immagine della città. Tuttavia, nonostante la perdita di Msc Crociere, considerata da alcuni una sconfitta economica, Patrizia Candela, esperta del settore, sostiene che il turista da crociera potrebbe avere un impatto limitato sul territorio.

Il vero obiettivo ora è consolidare il flusso turistico per la prossima stagione e, soprattutto, lavorare per la destagionalizzazione. In un incontro recente con il sindaco Francesco Italia, Patrizia Candela ha espresso la sua determinazione a realizzare questo ambizioso obiettivo, trovando in lui un alleato nella visione turistica per il futuro.

Tra gli elementi chiave per raggiungere questo obiettivo, emerge la necessità di migliorare la qualità dell’offerta turistica e creare un solido dialogo tra settore pubblico e privato. Siracusa si propone come un modello per queste nuove strategie, con l’idea di diffonderle in tutta la provincia.

La sfida della destagionalizzazione è ora aperta, e bisognerà vedere se Siracusa sarà pronta a rinnovarsi e a rafforzare la sua posizione nel panorama turistico internazionale. Poi, chissà, magari dal modello cittadino si potrebbe parlare di quello provinciale. Ai posteri l’ardua sentenza…


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