In tendenza

“Arrocco Siciliano”, martedì 12 e mercoledì 13 in scena al Teatro Massimo di Siracusa

Con protagonista Blas Roca-Rey e la regia di Mario Incudine che cura anche le scene e le musiche

Dal libro al palcoscenico. Tratto dall’omonimo romanzo di Costanza DiQuattro, arriva in scena “Arrocco siciliano” con protagonista Blas Roca-Rey e la regia di Mario Incudine che cura anche le scene e le musiche. Dopo il debutto a Ragusa Ibla, dove peraltro la storia affascinante e coinvolgente è ambientata, lo spettacolo prodotto dal Teatro della Città e dal Teatro Donnafugata sarà in scena al Teatro Massimo Città di Siracusa martedì 12 (ore 21) e mercoledì 13 marzo (ore 17.30).

Sul palco – con il solo protagonista e le voci off di Paride Bellassai, David Coco, Giuseppe Ferlito, Elia Nicosia, Olivia Spigarelli, Don Giacomo Zangara e del piccolo Pietro Jacono (nel ruolo di Federico) – prenderanno vita i vicoli e le voci di Ibla e si dipanerà una storia affascinante e coinvolgente, ricca di suggestive atmosfere, colorata da segreti inconfessati e desideri taciuti.

L’opera è ambientata agli inizi del ‘900 e la farmacia Albanese è il cuore della città, per tutti «molto più di una chiesa», e quando muore chi la amministra e arriva da Napoli il farmacista Antonio Fusco, ad accoglierlo sono diffidenza e ostilità. Ma un po’ alla volta la sua presenza diventa un catalizzatore di rivelazioni e cambiamenti, capace di mostrare una comunità che, nonostante la sua apparente semplicità, cela una sorprendente e vivace complessità emotiva.

«Il protagonista, uomo di grande malìa e fascino, si muove in questa Ibla che diventa una scacchiera a cielo aperto dove i personaggi che incontra si animano e dialogano con lui», spiega il regista Mario Incudine. «Ho immaginato una grande partita a scacchi che Antonio compie con i suoi antagonisti prima di incontrare il suo avversario finale: gli scacchi, quindi, che sono stati i suoi avversari e antagonisti e hanno popolato la sua fantasia e la sua vita, si rivelano i pezzi da usare per vincere la partita finale». «L’intento dello spettacolo – conclude – è quello di fare vivere la parola scritta e la musica ha un ruolo drammaturgico importante perché sostiene l’azione, la parola e il testo che è di per sé epico e narrativo».

«Sono molto emozionata e onorata – commenta la scrittrice Costanza DiQuattro –. Poter vivere la trasposizione teatrale del mio “Arrocco siciliano” mi riempie di gioia. Sono grata a Mario Incudine, amico e artista eccezionale, regista sensibile che è riuscito con cura a mettere in scena l’anima del libro. Grazie anche a Blas Roca-Rey, attore formidabile che dà voce e corpo al mio Antonio Fusco. Spero che lo spettacolo vi appassionerà così come ha appassionato me».

Un’occasione imperdibile per godersi uno spettacolo originale e inedito che parla di una Sicilia ormai lontana e ammantata di tradizioni.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni