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Ennesima aggressione alla casa di reclusione ad Augusta: colpiti tre agenti

Secondo quanto denuncia il Sippe, durante una normale operazione di perquisizione i detenuti interessati si sarebbero avventati contro gli agenti in servizio in quel momento e tre di questi hanno avuto la peggio

Ennesima aggressione ai danni di agenti di polizia penitenziaria alla casa di reclusione di Augusta. Secondo quanto denuncia il Sippe, durante una normale operazione di perquisizione i detenuti interessati si sarebbero avventati contro gli agenti in servizio in quel momento e tre di questi hanno avuto la peggio.

“Uno ha ricevuto dei pugni alla spalla, uno in faccia,  il terzo è stato colpito allo zigomo e ha riportato anche un occhio nero– dice Nello Bongiovanni, segretario del sindacato che esprime  piena solidarietà ai colleghi coinvolti –  Oramai le aggressioni sono all’ordine del giorno, il  personale di polizia penitenziaria ogni giorno subisce ma non può reagire, non può difendersi.  A nostro avviso la gestione degli istituti penitenziari è fallimentare. Invitiamo gli organi competenti a partire dalla direzione di Augusta di fare un po’ di autocritica, il personale a servizio a turno ogni giorno è costretto a carichi di lavoro estenuanti, abbandonato e senza tutela”.

I due ispettori e l’assistente capo di Polizia Penitenziaria sono ricorsi alle cure dei sanitari. Sono stati momenti di altissima tensione, per fronteggiare i quali hanno fornito supporto anche altre Forze di Polizia. Il Segretario Generale del Sappe Donato Capece commenta, da Roma: “Mi preoccupa questo nuovo grave episodio avvenuto nella Casa di reclusione di Augusta. Restano inascoltate le nostre segnalazioni al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria di Roma sulle disfunzioni e sugli inconvenienti che si riflettono sulla sicurezza e sulla operatività delle carceri siciliane e del personale di Polizia Penitenziaria che vi lavora con professionalità, abnegazione e umanità nonostante una significativa carenza di organico. Ed è incomprensibile che chi ha il dovere di intervenire, ossia l’Amministrazione penitenziaria regionale e nazionale, non intervenga tempestivamente. Mi appello alla Ministra della Giustizia Marta Cartabia perché fermi questa spirale di inaccettabili e quotidiani violenze contro il personale di Polizia Penitenziaria e definisca, con i vertici del DAP, un piano urgente di intervento per fronteggiare le gravi criticità delle carceri siciliane”.


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