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“Operazione Mimose” a Siracusa, il consigliere De Simone: “trovare soluzioni al commercio occasionale, abusivismo è altra cosa”

Proposta  che ha trovato la condivisione dei Consiglieri Luigi Gennuso e Leandro Marino dopo aver appreso dei sequestri effettuati, con tanto di contravvenzioni elevate per una somma totale di € 7.600 a carico dei venditori di mimose stanziati lungo i marciapiedi delle strade che "difficilmente saranno incassati"

“Essere educati alla cultura del lavoro è di per sé un valore che si aggiunge ad una Comunità e qualifica. Esserlo e perseguirla malgrado la carente offerta, in questa società contemporanea, vuol dire essere dignitosi e forti dinnanzi a tentazioni devianti, spesso, dettate dalla sopravvivenza quotidiana”. Esordisce così il Consigliere comunale Damiano De Simone che trova la condivisione dei Consiglieri Luigi Gennuso e Leandro Marino dopo aver appreso dei sequestri effettuati, con tanto di contravvenzioni elevate per una somma totale di € 7.600 a carico dei venditori di mimose stanziati lungo i marciapiedi delle strade che “difficilmente saranno incassati”.

“Se pensiamo – dicono – che si tratti di abusivismo commerciale, quello dei venditori ambulanti che sporadicamente e simpaticamente colorano le nostre strade esclusivamente in occasione di ricorrenze e tradizioni ormai consolidate come la festa della donna, allora siamo del tutto fuori strada dal concepire e perseguire il vero fenomeno dell’abusivismo commerciale cronico che in linee generali si traduce nell’evasione di ingenti somme che il Comune, forse, non conosce neppure. Non vorremmo aspettarci, adesso, che l’Amministrazione persegua anche i venditori di palme in occasione della prossima Santa Pasqua? Non cadiamo nel ridicolo! Credo che sia necessario, invece, ricercare una soluzione, anche in forme temporanee, che metta in regola i venditori ambulanti occasionali nei confronti dell’Ente se si vuole davvero ottenere un risultato sociale educativo ed esemplare, perché di questo passo si rischia di colpire categorie deboli in stato di precarietà economica, già in difficoltà con l’accesso a forme di credito bancarie, figuriamoci se capaci di sanare una contravvenzione. Le regole fanno civile una Comunità, la tolleranza la rende umana” concludono.


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