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Revocata la confisca dei beni alle aziende di trasporto Ruggeri

Nel 2020, il Tribunale di Catania, dietro richiesta della Procura Distrettuale Antimafia, aveva ordinato il sequestro delle due società operanti nel settore del trasporto su gomma di ortofrutta

La Corte di Appello di Catania, con ordinanza emessa il 7 settembre, ha disposto la revoca della confisca di due aziende di trasporto riconducibili a Ruggeri Francesco ad ai suoi due figli Giuseppe e Piero. Nel 2020, il Tribunale di Catania, dietro richiesta della Procura Distrettuale Antimafia, aveva ordinato il sequestro delle predette società ritenendo che le stesse fossero nella disponibilità di un soggetto che avrebbe avuto un ruolo apicale nella consorteria mafiosa operante a Lentini.

Nel corso dell’operazione Barrakan condotta dai carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Siracusa furono sequestrati  beni per un valore di 50 mila. Tale circostanza avrebbe consentito ai tre componenti della famiglia Ruggeri di governare il mercato dei trasporti con metodo mafioso e di conseguire rilevanti profitti.

A parere dell’Avvocato  Luigi Latino, difensore dei signori  Ruggeri, unitamente all’Avvocato Carmelo Peluso ed all’Avvocato Santi Terranova, “il procedimento di prevenzione ha escluso in maniera evidente qualsivoglia “contiguità” tra i miei assistiti e soggetti mafiosi. È stato dimostrato che le aziende in questione sono state costituite con capitali leciti e la loro crescita professionale è da attribuire unicamente ai sacrifici ed al duro lavoro svolto da oltre trent’anni. Tutti i testimoni escussi nel corso del procedimento di prevenzione, parte dei quali operanti nella grande distribuzione alimentare, hanno confermato che la scelta delle aziende facenti capo ai signori Ruggeri non è stata mai imposta da parte di alcuno, bensì determinata esclusivamente dalla loro affidabilità e, soprattutto, dalla qualità dei mezzi utilizzati per i trasporti. A ciò si aggiunga che due collaboranti di giustizia, già appartenenti al clan Nardo di Lentini, hanno ribadito la netta estraneità dei signori Ruggeri alla consorteria criminosa di appartenenza”.


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