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Sfuggito alla cattura durante l’operazione Agorà, si nascondeva in una casa in campagna: arrestato

La cattura dell’ultimo ricercato sfuggito al blitz, segue di pochi giorni la cattura di Tiziana Bellistri, individuata a bordo di una nave passeggeri a largo di Palermo

Su delega della Procura distrettuale di Catania – Direzione distrettuale Antimafia, i carabinieri del Comando Provinciale di Siracusa hanno tratto in arresto Gesualdo Briganti, cl. 1956, sfuggito il 16 giugno scorso all’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Catania, nell’ambito dell’attività d’indagine denominata “Agorà”.

L’uomo, ritenuto (nell’attuale fase del procedimento, in cui non è stato ancora instaurato il contraddittorio tra le parti) referente del clan “Nardo” nel comune di Francofonte, era riuscito a sottrarsi alla cattura allontanandosi nottetempo nella zona rurale francofontese. L’incessante azione di monitoraggio operata dai carabinieri consentiva di individuare il suo rifugio in un’abitazione di campagna, di proprietà di una coppia, nel vicino comune di Militello in Val di Catania, a pochi chilometri di distanza da Francofonte.

Durante mirati servizi volti al rintraccio di Briganti, i militari hanno notato un’autovettura uscire dalla sua abitazione con al volante una donna, che, una volta immesso il veicolo lungo la strada, ne abbandonava la guida stendendosi sui seggiolini posteriori, mentre il passeggero si metteva al volante. Pedinando l’auto in questione, i militari giungevano all’abitazione ove aveva trovato rifugio Briganti che, alla vista dei militari, non opponeva alcuna resistenza.

La cattura dell’ultimo ricercato sfuggito al blitz del 16 giugno, segue di pochi giorni la cattura di Tiziana Bellistri (cl. 74) individuata dai carabinieri del Comando Provinciale di Siracusa a bordo di una nave passeggeri a largo di Palermo. I militari del Nucleo Investigativo di Siracusa, in quell’occasione, si erano recati nel capoluogo di regione e, raggiunta la grande nave in alto mare, erano saliti a bordo dell’imbarcazione prima che questa attraccasse al porto palermitano, per evitare che la donna si confondesse tra migliaia di passeggeri.

Una volta a bordo della nave, i militari avevano passato al setaccio la nave individuando la donna e traendola in arresto pochi minuti prima dello sbarco.

Bellistri e Briganti, dopo le formalità di rito, sono stati tradotti rispettivamente presso le case circondariali di Messina e Siracusa. In esito alle catture verrà ora attivato il contraddittorio procedimentale, nel corso del quale gli indagati avranno la facoltà di fornire la loro versione dei fatti e indicare eventuali prove a discolpa

Coloro che avevano dato supporto a Briganti ad eludere le ricerche dei carabinieri sono stati deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica al Tribunale di Caltagirone per il reato di favoreggiamento personale.


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