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Siracusa capitale europea della cultura 2033 al centro del dialogo “Identità a Confronto”

Un appuntamento con la partecipazione di due esperti del settore che sono riusciti a portare innovazione e crescita nelle realtà dove hanno operato, con al centro il tema della Candidatura di Siracusa a Capitale Europea della Cultura nel 2033

Giovedì scorso ha avuto luogo, all’Urban Center di Siracusa, un dialogo sulla cultura nel nostro territorio, con la partecipazione di due esperti del settore che sono riusciti a portare innovazione e crescita nelle realtà dove hanno operato, con al centro il tema della Candidatura di Siracusa a Capitale Europea della Cultura nel 2033. La manifestazione ha visto la partecipazione di un gran numero di persone, alcune delle quali hanno contribuito partecipando al dibattito. Inoltre ci sono stati sei contributi dal territorio programmati, da parte di esperti che hanno partecipato al tavolo tecnico ed imprenditori culturali del territorio. Il dialogo è iniziato con una presentazione del moderatore, Antonio Gerbino che ha anche gestito il Tavolo tecnico del 2022, il quale ha spiegato gli output del dossier e quali sono i prossimi passi da fare. Esprimendo come “Il bando capitale europea della cultura ha come tema centrale appunto le identità a confronto. Siracusa Capitale europea della cultura 2033 è una cosa seria, è un progetto della comunità, di tutta la città”, sottolineando che “ci vuole certamente un’idea ma il progetto è fondamentale.

Successivamente, dopo l’introduzione di Gerbino, è stato il momento di presentare l’Associazione Restart che si propone come promotore di questo progetto a lungo termine, con l’intervento del presidente dell’associazione, Gianmarco Scollo, che ha parlato a nome di tutto il gruppo, esprimendo la volontà di condividere il progetto con chi ne abbia voglia, tempo e passione, richiedendo la partecipazione attiva della intera comunità. Subito dopo è stato il turno di Michelangelo Giansiracusa, capo di gabinetto del sindaco di Siracusa Francesco Italia e sindaco di Ferla, il quale ha evidenziato il coinvolgimento attivo di tutte le realtà all’interno della comunità ed ha espresso in modo convinto come la città di Siracusa “sia convintamente decisa e come tutta la provincia collaborerà in maniera proattiva a questo importante progetto.”

Il cuore dell’incontro e le conclusioni, a seguito degli interventi dei sei esperti ed imprenditori, sono state caratterizzate dagli dei due speaker, Laura Milani e l’avvocato Raffaello De Ruggeri. Laura Milani ha espresso la sua visione del futuro della cultura e di come approcciare ad essa in maniera innovativa e fattiva. “Il risultato del passato è inevitabilmente il futuro, bisogna occuparsi di questa trasformazione in maniera puntuale. I progetti innovativi hanno una visione proiettata al futuro e l’innovazione si fa prima di tutto nei processi, nessun cambiamento avviene in pochi giorni. Ci vuole coraggio, crederci (credere che il cambiamento sia una cosa di cui non si può fare a meno).” Alla domanda del moderatore su quale cultura diffondere, Laura Milani ha risposto rimarcando come si debba espandere “la cultura della rigenerazione umana, perché le persone stanno vivendo un grande cambiamento e dobbiamo ritornare ad essere umani. Bisogna rigenerare il nostro pensiero di umanità”, concludendo che “la progettazione è una linea guida senza la quale non si va da nessuna parte, dalla quale non può prescindere la qualità e questa deve avere un obiettivo ben delineato.”

L’avvocato Raffaello De Ruggeri, sindaco a Matera nel 2019 vincitrice del titolo di Capitale Europea della Cultura, ha trasmesso tutto ciò che hanno realizzato e le modalità con le quali sono arrivati al raggiungimento dell’obiettivo. De Ruggeri afferma come gli abitanti di Matera “si vergognavano di essere materani e siamo partiti instillando all’interno delle menti dei cittadini il valore dell’identità”. Punto forte del loro programma è stato il modello della socializzazione della cultura, ovvero dare un senso di missione ai cittadini. Matera ha visto la partecipazione di più di 1500 volontari.

La città alla fine, visceralmente, ha avuto l’orgoglio di essere stata eletta con la caratteristica del trascinamento sociale, comunitario, verso l’obiettivo visto come un riscatto della città. L’ ex sindaco ha concluso domandandosi e rispondendo alla domanda su cosa sia la cultura “Energia e collante sociale, essendo ora il momento in cui è possibile recuperare un senso di convivenza comunitaria e di come bisogna mettere i cittadini al centro della produzione culturale”.

Il dialogo si è concluso con le suggestioni lanciate da Giovanni Cafeo che, con un discorso sentito e di prospettive, ha proposto la creazione di una Fondazione per proporre e portare Siracusa al raggiungimento del traguardo di Capitale Europea della Cultura nel 2033, “l’unica cosa che può unire un territorio come il nostro è proporre un progetto ambizioso, una visione comune e condivisa con la comunità e spronare alla partecipazione culturale, caratteristiche dalle quali non si può prescindere per ambire al raggiungimento di obiettivi di questa portata.”


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