Una convenzione non rinnovata e fondi non utilizzati come dovuto. Queste le accuse che il deputato regionale Vincenzo Vinciullo e il presidente di circoscrizione Neapolis, Giuseppe Culotti muovono nei confronti di palazzo Vermexio per il mancato ottenimento dei fondi dello sbigliettamento. Accuse rimandate al mittente dall’assessore alla Cultura Francesco Italia, secondo cui le responsabilità sono tutte da attribuire alla Regione.
Vinciullo e Culotti tra le tante accuse mosse all’Ente hanno anche parlato di fondi utilizzati per iniziative cinematografiche, mostre, borse di studio o “festival” tenuti in Ortigia e ancora per interventi di sistemazione di materiale archeologico di villa Reimann (bene di proprietà del Comune).
Palazzo Vermexio da metà del 2014 non riceve più i fondi per lo sbigliettamento, così come previsto da una convenzione con la Regione secondo cui il 30% degli introiti deve essere redistribuito agli enti locali per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei beni culturali. Convenzione scaduta nel gennaio del 2016 e non rinnovata.
Ma l’assessore Italia non ci sta e replica sostenendo che tutte le accuse mosse da Vinciullo e Culotti muovono da informazioni erronee. L’assessore giustifica l’operato dell’Ente, sostenendo che palazzo Vermexio ha sempre rispettato la convenzione firmata e tutte le iniziative in cui sono stati utilizzati i fondi per lo sbigliettamento erano sempre state condivise con la Soprintendenza.
Ma in questa ricerca di responsabili e continui scambi di accuse a pagarne sul serio il conto sono i beni culturali, “oggetto del desiderio” dei turisti che ogni anno invadono la città, ma oggetto misterioso per gli enti che dovrebbero garantirne la fruizione e la manutenzione.
Intanto dopo il sopralluogo dello scorso fine settimana, il deputato regionale Pippo Sorbello ha presentato una interrogazione per sollecitare la conclusione dell’iter per il parco archeologico della Neapolis. All’assessore regionale ai Beni Culturali, Carlo Vermiglio, ha chiesto una presa di posizione più chiara e meno attendista non legata solo ad un disegno di legge che, per quanto valido, è ancora in esame.
“Si riprenda e ripeta la felice esperienza di Agrigento – afferma -, con il parco della Valle dei Templi. Non è così difficile dare la necessaria autonomia gestionale ed economica al parco della Neapolis. Si costituisca l’ente gestore e si lavori perchè la zona archeologica siracusana si presenti meglio grazie a capacità di programmazione e manutenzione che oggi mancano”.
Pippo Sorbello ricorda come nel 2016 siano stati 571.520 i visitatori paganti alla Neapolis per un incasso di 4 milioni e 81 mila euro. “Una somma che fa comprensibilmente gola a Palermo. Ma quelle risorse sono prodotte a Siracusa ed a Siracusa devono essere reinvestite. Non è possibile vedere scene come quelle di alcune settimane fa, con erbacce che coprono i monumenti. E poi il nuovo percorso per visitare l’anfiteatro romano chiuso per una balaustra pericolante. Si potrebbe aggiungere anche l’impossibilità di vedere da vicino l’area di Ierone e la chiusura del sentiero che dalla Latomia conduce alla tomba di Archimede. Problemi che con una gestione diretta sarebbero già stati risolti. La Regione non faccia la matrigna e conceda a Siracusa quello che è suo“.
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