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Siracusa, i Negramaro al Teatro Greco. Giansiracusa dice no: “attrezzate lo stadio. Rispettate il teatro”

"Non sono contrario agli spettacoli legati all’espressione contemporanea ma credo che ogni azione necessiti del proprio luogo deputato"

Ad aprile del 2022, la polemica: gli archeologi dicono “no” a Baglioni, Nannini ed Elisa. Meno di un anno dopo, ecco riaffiorare l’annoso dilemma: il Teatro greco, o i concerti. Solo ieri l’annuncio dei tre concerti dei Nagramaro al Teatro Greco di Siracusa a luglio, ma non c’è solo entusiasmo.

Ancora una volta a parlare senza timore è il docente universitario di Storia dell’arte, Paolo Giansiracusa, che chiede di cambiare location per i concerti, spostandoli al De Simone: “attrezzate lo stadio. Rispettate il teatro”.  Nulla contro i Negramaro, così come nulla lo scorso anno contro Claudio Baglioni, Gianna Nannini ed Elisa, ma un’idea chiara: “e così anche il maggiore monumento della città, il Teatro Greco, dopo le ultime ballate allegrotte si apre al canto libero e alla musica da stadio. Invece di attrezzare il Campo Sportivo si punta alla fragile cavea del Temenite. Già è tutto pronto: a luglio si salta e si spinge la presenza di pubblico ai massimi eccessi. Chiedo alla deputazione regionale di predisporre un regolamento ferreo sull’uso del teatro; chiedo al Consiglio regionale dei beni culturali e all’assessore regionale dello stesso settore di evitare l’abuso di questo Santuario di Dioniso. Non sono contrario agli spettacoli legati all’espressione contemporanea ma credo che ogni azione necessiti del proprio luogo deputato. Chi propone rifletta, chi autorizza sappia distinguere in merito alla adeguatezza dei luoghi. Si usino gli stadi e le grandi piazze di periferia; il teatro riservatelo alle recitazioni per cui è nato”.

E prima di paragonare Siracusa a Taormina, posta due foto sul proprio profilo Facebook per provare a far capire che “stiamo parlando di un teatro moderno che non ha nulla, o quasi, della classicità. Era ridotto ad una collina di terra e mattoni scomposti. È stata ripristinata la pendenza e poi sono stati incastrati i nuovi gradini in muratura. A Siracusa invece ciò che si vede e si tocca fu intagliato dai greci. Serve dire di più”?

Lo scorso anno a lanciare l’allarme fu Fabio Caruso, archeologo del Cnr, interpretando l’angoscia di diversi suoi colleghi di fronte all’annuncio di una successione di spettacoli pop e rock per la prima volta in totale presenza nel Teatro, creò scompiglio: “il Teatro Greco di Siracusa rischia di scomparire, e dare una mano alla sua rovina potrebbero essere Elisa, Claudio Baglioni e Gianna Nannini: nei prossimi mesi il loro pubblico, abituato a stadi e arene, si rovescerà in un edificio estremamente vulnerabile che ha 2.300 anni, con un impatto del quale nessuno al momento conosce le conseguenze ma che preoccupa fortemente gli archeologi e gli esperti di beni culturali”.

Intervenne anche il critico d’arte Vittorio Sgarbi: “Non è un problema di conservazione del bene, ma di rispetto dei luoghi. I teatri storici non sono luna park, ma posti sacri che vanno tutelati nella loro identità”.

Ma allora come adesso i concerti al Teatro Greco, sono stati regolarmente autorizzati dalla Soprintendenza e dal Parco Archeologico, oltre che direttamente dall’Assessorato regionale ai Beni culturali. Lo scorso anno l’assessore alla Cultura, Fabio Granata, si espresse così: “I concerti si svolgeranno sulla stessa struttura lignea sapientemente allestita dall’Inda, struttura che ricopre e protegge le antiche pietre attraverso un sofisticato metodo di costruzione, frutto di studi approfonditi e della sapienza costruttiva delle esperte maestranze dell’Inda. Sarà la stessa struttura che precedentemente accoglierà quasi 200 mila spettatori in poco meno di due mesi e per spettacoli teatrali spesso amplificati con picchi di decibel più alti di quelli dei concerti”. Granata era ed è quindi convinto che la proposta culturale non possa intaccare in alcun modo le rigide prescrizioni della Carta di Siracusa. Allora, come adesso. Ci saranno concerti. C’è la polemica.


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