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Siracusa, i nomi per un rimpasto in Giunta in vista delle Provinciali: tra uscenti certi e tanti dubbi |Il sindaco: "dialogo con tutti"

Di sicuro lasceranno il proprio ruolo il Giunta gli attuali assessori Giancarlo Pavano, Teresella Celesti e Barbara Ruvioli

Per le provinciali si voterà a giugno, forse. Ed è questo uno dei motivi che hanno messo un freno al rimpasto a Siracusa, dove il sindaco Francesco Italia sta scegliendo le prossime mosse per rinsaldare la maggioranza, vincere le elezioni e scegliere un presidente 15 anni dopo Nicola Bono. Per il resto c’è molta confusione, che cerchiamo di illustrare nelle righe seguenti. Premessa d’obbligo: si tratta di quella che è volgarmente chiamata “fantapolitica” o comunque un’istantanea dello stato attuale, quindi potrebbe accadere tutto o nulla di quello che leggerete. E a prescindere da ciò, potrebbero esserci anche delle smentite più o meno ufficiali.

Intanto le certezze: lasceranno il proprio ruolo il Giunta gli attuali assessori Giancarlo Pavano, Teresella Celesti e Barbara Ruvioli. In uscita sembrerebbe esserci anche Fabio Granata, mentre potrebbero restare ancora qualche mese Giuseppe Gibilisco e Salvatore Consiglio. Certi della propria presenza il vice sindaco Edy Bandiera e gli assessori Pierpaolo Coppa ed Enzo Pantano. Tre saranno quindi gli uscenti sicuri e il loro posto dovrebbe andare a Mpa (che chiede 3 posti ma si accontenterebbe di 2) e Sud chiama Nord (accordi pre elettorali tra sindaco e vice). I nomi che si fanno per gli autonomisti sono quelli del consigliere comunale Luciano Aloschi, del segretario cittadino Luigi Cavarra ma i favoriti sembrano essere Marco Zappulla e Salvo Cavarra. I “Deluchiani” invece hanno già scelto Alessandro Spadaro, ex assessore ai tempi di Visentin.

Primo problema: fuori 2 donne, dentro 2 uomini. E addio alle quote rosa. Tecnicamente non accade nulla, politicamente potrebbe seguire un richiamo ufficiale dalla Regione. E qualche polemica interna. Per questo motivo il sindaco ha chiesto agli alleati di fornire il nome di almeno una donna e Mpa potrebbe acconsentire in questa prima fase rinviando l’ingresso di un prescelto ad altro rimpasto.

Il quarto assessore, con Granata che potrebbe essere destinato a qualche “sottogoverno culturale”, potrebbe essere destinato al secondo esponente di Noi per la città (assieme a Pantano) o a uno della lista “Francesco Italia sindaco”. A meno che il primo cittadino non voglia allargare la maggioranza al gruppo di Insieme (Cafeo e Foti): il sindaco vorrebbe pescare dal Consiglio comunale (Scimonelli), ma è più facile che entri una vecchia conoscenza (Alessandro Schembari).

A Mpa però non piacerebbe un “nuovo socio” e preferirebbe mantenere il pallino del gioco, a meno di un ragionamento complessivo in vista delle Provinciali che vedano l’ex deputato Giovanni Cafeo e l’attuale parlamentare Ars Peppe Carta dalla stessa parte. Difficile, perché il primo ai microfoni di SiracusaNews ha sottolineato la propria voglia di restare nell’alveo del centrodestra mentre il secondo vorrebbe liberarsene optando per una coalizione diversa con un candidato civico, mantenendo invece l’asse Lega-Popolari solo per le Europee. Ma certo è che il voto congiunto tra provinciali ed Europee a giugno potrebbe mettere in dubbio questo ragionamento. E convincere il sindaco ad attendere per il rimpasto o di limitarsi a 3 assessori.

C’è però qualcun altro che spinge per entrare in maggioranza, seppur con appoggi più o meno esterni: Forza Italia. Non Ferdinando Messina, che potrebbe lasciare il partito per avvicinarsi ai Fratelli d’Italia con Damiano De Simone in direzione opposta, ma tra i Gennuso e Carta c’è un’intesa maggiore nelle ultime settimane e una collaborazione tra i due potrebbe sfociare nell’accordo a Siracusa. Mettendo di lato il discorso Provincia: in questo caso non serve. Forza Italia potrebbe – qualora volesse – inserire un assessore senza tessera, ma prima bisognerà superare lo scoglio del congresso provinciale e i Gennuso (Luigi e Riccardo) dovranno confermare la propria leadership all’interno del partito.

Allargare a Forza Italia e Insieme, invece, potrebbe far valere meno le “quote azionarie” di Mpa e quindi indebolirne l’influenza nelle scelte amministrative (in Consiglio comunale per ora c’è pareggio tra maggioranza e opposizione), per questo i Popolari aprirebbero con moderazione. E solo se necessario. In opposizione, ferrea, restano al momento due consiglieri di FdI Cavallaro e Romano, i due di Fuori Sistema Franco Zappalà e Alessandra Barbone (molto vicini a un passaggio nella Dc), l’ex candidato sindaco Ferdinando Messina e i tre del Partito democratico, con cui il sindaco non ha mai avuto feeling politico.

C’è molta confusione a palazzo Vermexio, e anche fuori. Lo avevamo detto.


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