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Siracusa, oltre mille casi di guasti dal cambio gestore della pubblica illuminazione

Ci sono impianti all’interno di strutture private, pali marci o mancanti, funi da mettere in sicurezza, centraline spente, botole da pulire e rialzare, cavi da sostituire, quadri elettrici privi di circuiti

Oltre mille casi di guasti da quando è cambiato il gestore della pubblica illuminazione cittadina, lo scorso 1 settembre. E non solo per colpa del maltempo di ottobre e novembre. L’annunciato risparmio energetico di circa il 60% rispetto a quello attuale non si avvererà più, ormai è praticamente certo, perché Enel X è partita da quello che l’amministrazione comunale ipotizza essere l’anno zero.

Al 30 novembre scorso erano 827 chiusi (+338 rispetto al 28 ottobre), quindi correttamente risolti, 86 in fase di lavorazione e 111 sospesi e in attesa di consegna materiali, o approfondimenti. Ed è proprio questi ultimi che stupiscono: ci sono impianti all’interno di strutture private, pali marci o mancanti, funi da mettere in sicurezza, centraline spente, botole da pulire e rialzare, cavi da sostituire, quadri elettrici privi di circuiti.

Un esempio: da un sopralluogo effettuato e da informazioni apprese dai residenti di un palazzo in via Olanda non ci sono notizia in merito alla fune che sarebbe stata rimossa almeno 12 anni fa. Pertanto è stato richiesto un sopralluogo congiunto con gli enti di competenza.

Nel frattempo sono arrivate segnalazioni ataviche e vengono al pettine tutti i nodi di manutenzioni non effettuate: sul viale Epipoli, altro esempio, circa 2,5 km con botole mancanti coperte da vegetazione e impianto privo di cavi. O in viale Santa Panagia un impianto staccato da Enel con contatore sigillato causa “neutro carico”: tra terra e neutro a impianto acceso 236 Volt, questo causava problemi ai condomini vicini che sono collegati nella stessa cabina. E sono molteplici i casi riscontrati.

In sintesi ci sono impianti in pessimo stato di conservazione e linee elettriche fatiscenti o mancanti (zona nord della città), casi riguardanti impianti con pozzetti di ispezione sotto asfalto e impossibilità di eseguire ricerche guasto e altri in cui sono necessari interventi radicali. Senza contare le segnalazioni di presunte manipolazioni arrivate all’amministrazione comunale.


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