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Sistema Siracusa. Calafiore patteggia ancora: 7 mesi a Messina

In continuazione con il patteggiamento a Roma (2 anni e 9 mesi), ma da scontare in regime di detenzione domiciliare

L’avvocato Giuseppe Calafiore patteggia ancora. È la terza volta, nell’ambito del filone peloritano del Sistema Siracusa, che ottiene il via libera dalla Procura di Messina e dal Gup. Stavolta l’accordo è a 7 mesi e 7 giorni, in continuazione con il patteggiamento a Roma (2 anni e 9 mesi) con tanto di riqualificazione del reato di finanziamento illecito ai partiti in corruzione. Nel frattempo, però, altre imputazioni sono andate in prescrizione e da qui il patteggiamento a una pena inferiore rispetto ai precedenti, ma da scontare in regime di detenzione domiciliare.

Per comprendere se anche stavolta la Procura generale impugnerà il provvedimento, non resterà che attendere i prossimi mesi ma è certo che questa storia rasenta l’assurdo.

La richiesta di rinvio a giudizio pende addirittura da novembre 2018, mentre in questi anni sono successe tante cose. Calafiore, con il collega Piero Amara, è coinvolto nell’ormai nota inchiesta che ha portato a galla una serie di presunti atti di corruzione con protagonisti giudizi e magistrati che avrebbero aggiustato alcune sentenze per favorire alcuni imprenditori ritenuti a loro vicini.

Dopo l’accordo con la Procura di Roma, l’avvocato ha provato a chiudere la partita patteggiando anche a Messina. Ma per due volte la Procura generale ha ricorso in Cassazione utilizzando espressioni trancianti nei confronti degli accordi ratificati e per due volte la Suprema Corte ha revocato il primo patteggiamento a 11 mesi e il secondo a 10 mesi e 4 giorni. Adesso si chiuderà a 7. Forse.


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