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Siracusa, cancelli chiusi alla Cittadella: una domenica di sport negato per i giovani dell’Acquatic club

Ieri la formazione under 14 sarebbe dovuta scendere in acqua per tornare - dopo due anni - a giocare il campionato di categoria. Purtroppo però i cancelli degli impianti erano chiusi e nessuno - tra custode e gestore - è riuscito a risolvere il problema

La speranza di poter scendere in vasca dopo due anni infranta da un cancello chiuso. E oltre al danno, pure la beffa per gli under 14 dell’Aquatic: partita persa a tavolino e punti di penalizzazione. Un epilogo figlio di una confusione gestionale nata dopo lo “scontro” tra l’Ortigia e il Comune di Siracusa. A farne le spese però sono stati dei ragazzini di 13 e 14 anni che hanno visto trasformare una domenica di sano sport in un giorno di sport negato.

Quanto avvenuto ieri è stata una sconfitta collettiva: ha perso il gestore, ha perso la società, hanno perso le famiglie e ha perso lo sport”. Questo l’amaro commento di Riccardo Barone, presidente dell’Acquatic club di Siracusa, società che ieri era pronta dopo due anni a tornare in acqua in occasione del primo turno del campionato di pallanuoto under 14. La partita contro i pari età della Briz di Catania si sarebbe dovuta tenere in mattinata alla Cittadella dello Sport. Condizionale d’obbligo, visto che sia la squadra aretusea, sia quella ospite hanno trovato i cancelli degli impianti sportivi chiusi.

Ci siamo recati in Cittadella di prima mattina – racconta Barone – trovando con nostra sorpresa i cancelli chiusi. A quel punto ho contattato il custode, senza alcun esito e quindi ho anche provato a mettermi in contatto con un dirigente dell’Ortigia, ma nessuno ha saputo risolvere il problema”. A quel punto il presidente dell’Acquatic club non ha potuto far altro che contattare la Polizia Municipale, sperando così di farsi aprire gli impianti dal Comune – che dopo il contenzioso con l’Ortigia è tornato a essere gestore dell’impianto -. Ma anche in quel caso nulla di fatto.

Trovo l’episodio particolarmente spiacevole – prosegue Barone – perché si trattava del primo appuntamento di campionato dopo due anni di lockdown. Non cerco colpevoli, perché per me in quest’occasione c’è un concorso di colpe tra l’ex gestore (l’Ortigia, oggi custode degli impianti, ndr) e l’amministrazione comunale.”

Dopo circa due ore di attesa, visto il mancato svolgimento dell’incontro, gli arbitri non hanno potuto far altro che dare la sconfitta a tavolino per l’Acquatic, che presumibilmente subirà anche la penalizzazione di un punto. “Ma questo è il male minore – dice amareggiato Barone -. Trovo assurdo far tornare a casa le due formazioni, a partire da quella catanese che per l’incontro si era dovuta sobbarcare le spese sanitarie per effettuare i tamponi a tutti i giocatori, affittando anche due pulmini per raggiungere Siracusa. Sono amareggiato perché una cosa del genere non si è mai vista – conclude – e al netto delle risposte che potranno arrivare dall’una o dall’altra parte, quanto accaduto non ha giustificazioni”.

Dal canto proprio l’Ortigia respinge ogni addebito nei propri confronti. “Il Comune, nella persona del dirigente Miccoli – spiega il presidente dell’Ortigia, Valerio Vancheri -, ci ha recentemente definito “meri custodi”, quindi in quanto tali non spetta più a noi l’onere dell’assistenza agli eventi sportivi, di cui l’ente gestore deve informarci per tempo. Ed è all’ente gestore, dunque, che le società devono rivolgersi. Il Circolo Canottieri Ortigia, fino a quando gli è stato riconosciuto il ruolo di gestore, ha sempre garantito l’assistenza e il regolare svolgimento delle manifestazioni sportive. Per evitare inconvenienti simili, gli uffici comunali dicano, con chiarezza e una volta per tutte, se siamo meri custodi o se siamo gestori.”

 


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